Non si placa l’emergenza fauna selvatica, acuita dai mesi di lockdown con lo stop alle attività di controllo e gestione soprattutto dei cinghiali. La conseguenza è l’ulteriore crescita dei danni all’agricoltura, con perdite ormai milionarie, ma anche l’aumento degli incidenti stradali e dei rischi sulla sicurezza pubblica, nelle aree rurali e in città, come raccontano i fatti di cronaca. È necessario che il Governo intervenga sulla questione, evidenziando l’assenza nel Dl Semplificazioni della proposta normativa in materia.
Occorre riformare una legislazione ormai obsoleta e totalmente carente sia sul piano economico sia su quello ambientale, che non tutela più gli agricoltori e i cittadini che subiscono attacchi sempre più frequenti.
Il Presidente Carenini ricorda che il problema dei danni causati da specie invasive, soprattutto dai cinghiali, penalizza il reddito degli agricoltori e mette in discussione la sicurezza stradale dei cittadini. Questo è un problema serio che attanaglia la nostra agricoltura, e in generale la popolazione.
Per invertire la rotta e fronteggiare seriamente il problema, occorre rivedere alcuni punti chiave: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori; non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo , ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti dalla fauna selvatica .
Vedi anche: Fauna selvatica: Cia, è ancora emergenza. Serve subito nuova legge (Cia Nazionale)